domenica 22 marzo 2015

Caro papà

 abbiamo pensato e ripensato qualcosa da realizzare
per la tua festa


e mentre pensavamo abbiamo pasticciato


ci siamo divertiti


proprio tanto sai?


guarda un pò le mie mani quanto hanno lavorato?


Abbiamo utilizzato schiuma da barba e tempera ad acqua,
a lavoro finito il tutto è stato steso ad asciugare


 una volta asciugato dai grandi teli sono state ricavate tante striscioline 



dai vividi colori, i colori dell'arcobaleno.


Siiiiiiii un arcobaleno per il mio papà!
ssssss.... conserva ancora il profumo della schiuma da barba


Ed ecco un "tag" profumato, pronto per essere imbustato e spedito per la festa del papà


con il timbro siamo stati bravi, 
con la ceralaccca hanno pasticciato i maestri, buffi assai, 
e un similare di sigillo è venuto fuori 




lunedì 16 marzo 2015

Percorsi di motricità fine


Scopriamo lo spazio grafico,  in modo ludico, utilizzando i diversi materiali che ci suggerisce la creatività.  Girovagando nel mondo web, ho trovato interessante questo esercizio. L’ho fatto mio pensando ad  organizzare un “Tablet”,  come di consuetudine è il dito a gestire il gioco su di un tablet, così anche con il nostro” tablet preistorico” utilizziamo il dito, che percorre una direzione, attività propedeutica alla scrittura e alla lettura, una  coordinazione oculo/manuale con una considerevole percezione visiva che potenzia a memorizzare il ritmo grafico.

Di seguito "le immagine parlano da sole"



















giovedì 5 marzo 2015

Le nuvole

"Le mani, tutto incomincia sempre con le mani"
da una canzone di Gigi Finizio
Non ha niente di didattica ma, è a queste parole che penso ogni qualvolta sono intenta a far scoprire ai bambini , attraverso le mani, nuove sensazioni tattili.


ecco l'ovatta, materiale alternativo, suggeritomi dal mio collega: maestro Luca.


Attraverso le mani i bambini riescono a sentire la superficie,  a descriverla e molte volte passano a rievocare le somiglianze tattili.


Aggiungendo alcune gocce d' acqua ci ritroviamo a modellare l'ovatta
 che una volta asciugata regala, in questo caso, nuvole di grande effetto.



L' arancia

Dal link


 andrò ad attingere, il necessario ed adeguato materiale, per poter far conoscere ai bambini questo succoso e nutriente frutto che ci dona
L'Inverno
dai raggi del sole abbiamo gli spicchi dell' arancia



Osserviamo, tocchiamo e descriviamo la buccia



ne gustiamo il profumo


passiamo poi all' assaggio


e qui parte il racconto "Leggenda dell'arancia"


“La leggenda dell’arancio.”
L’albero dell’arancio viveva in un’isola meravigliosa, una terra circondata da un mare limpido e azzurro dove il sole spesso risplendeva anche in inverno e non faceva mai freddo. L’arancio era sempre ricoperto di foglie verdi e lucide. A primavera sugli altri alberi spuntarono piccoli fiori che in estate si trasformarono in frutti saporiti. Quando arrivò l’autunno le loro foglie ingiallirono e iniziarono a cadere. In inverno i loro rami rimasero nudi  e tristi. L’arancio invece aveva sempre tutte le foglie e si chiedeva timoroso il perché di quella stranezza. Avrebbe voluto offrire qualcosa ai bambino che ogni giorno giocavano nel prato e ogni mattina sperava di veder spuntare almeno un piccolo frutto. Alcuni uomini osservavano le sue belle foglie e aspettavano che su quell’albero tutto verde nascessero i frutti. Una notte, mentre tutti dormivano,le stelle del cielo lasciarono cadere una polverina leggera e lucente che si posò sui rami del povero albero. Passarono pochi giorni e spuntarono tanti fiorellini bianchi e profumati che i raggi del sole trasformarono in frutti. Erano nate le arance: quei frutti quasi rotondi con il colore del sole piacquero moltissimo ai bambini che non avevano mai assaggiato niente di simile. L’albero strano era felice e diceva tra sé:- Ho aspettato tanto ma ne è valsa la pena!


per il corpo e il movimento trovo molto carina questa storiella, infatti si presta molto alla drammatizzazione e fa divertire grandi e piccini.


Fiaba: “l’Arancia Amarina” di Anna Maria Totaro
Questa è la storia di Amarina, un'arancia che viveva in un giardino e sognava di poter vedere, prima o poi, il mare. Finché, un giorno, il sogno si avverò. C'era una volta, in un paesino adagiato su una collina, una casina bianca con un grande comignolo e vicino, un orto da cui scorgeva il mare. Più in alto un giardino di limoni e arance, dove viveva l'arancia Amarina. Dal giardino non si poteva vedere il mare e l'arancia Amarina, molto curiosa, desiderava tanto vederlo. Una notte, il vento forte fece cadere dall'albero arance e limoni, tra cui l'arancia Amarina che, spaventata, ma felice, iniziò a rotolare giù per la collina. "Oh che bello" esclamò l'arancia Amarina. Si rotolò nell'erba, nei fiori e lungo una stradina, e giú giú fino al mare. Arrivata sulla spiaggia, si adagiò sui ciottoli e assaporò finalmente l'odore del mare, il suono delle onde e rimase lí per l'intera giornata. Ad un tratto si accorse che il sole stava tramontando e che dopo un po’ sarebbe diventato buio. Iniziò ad aver paura, a sentirsi sola, quando all'improvviso vide arrivare sulla spiaggia, di gran corsa, un cagnolino, che inciampò su di lei. "Ohi ohi, mi hai fatto male, stai attento" disse Amarina al cagnolino. Il cane si fermò e chiese scusa. "Non ti avevo visto arancia" rispose il cane! "Che cosa fai sulla spiaggia tutta sola?" chiese il cagnolino. L'arancia gli raccontò cosa le era capitato ed esternò il desiderio di tornare nel suo giardino e il timore di non poterlo fare da sola. Allora il cane l'addentò, senza farle male,e risalì su per la collina fino al giardino e la posò ai piedi dell'albero. "Oh io sono Amarina" disse l'arancia. "Io Paolino" rispose il cagnolino. L'arancia gli chiese se voleva restare, ma il cane rispose che doveva ritornare dai suoi padroncini. L'arancia ringraziò il cane Paolino e gli propose di tornare a trovarla nel suo giardino. L'arancia Amarina era felice di essere tornata a casa ma sapeva che una volta staccata dall'albero, non sarebbe piú potuta ritornare al suo passato.

mercoledì 4 marzo 2015

Polverina magica polentosa

A noi piace molto sperimentare e siamo sempre alla ricerca di esperienze nuove, 
oggi vi presentiamo la polenta che con un pò di brillantini e già tutt' altra cosa

Polenta e brillantini
poi se aggiungiamo un pò di colore facciamo festa!


Polenta colorata e brillantini

Come colorare la polenta?
Versiamo una piccola quantità di polenta in un bicchiere e con un pennarello colorato, in questo caso l'arancione che serve a colorare un' arancia, giriamo e giriamo pronunciando paroline magiche che ci suggerisce la nostra fantasia ed ecco lentamente la polenta prendere colore



un pò di pennarello verde per colorare le foglie della pera


lasciamo poi  cadere a pioggia sul disegno,  preventivamente preparato con la colla.



ah! si qui abbiamo preparato anche del blu, per un mare agitato.



E ualà!

Un risultato sorprendente!




Ve lo suggeriamo è proprio divertente