Organizziamo un laboratorio scientifico per studiare l'arancia
un frutto a noi conosciuto succoso e profumato.
Il percorso scientifico si è sviluppato nel corso di una settimana.
Sono stati introdotti due racconti
" La leggenda dell'arancia"
e " l' Arancia Amarina"
al termine di ogni racconto i bambini hanno avuto delle consegne da realizzare come:
Il disegnare una sequenza della storia appena letta.
A formare il colore arancione e
dipingere un cartoncino grande
che una volta asciugato è stato utilizzato per la costruzione di arance.
I
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I bambini realizzano le arance |
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La maschera Faccia - Arancia
FACCIA -ARANCIA
Il mio nome è faccia-arancia
son di colore arancione
e per naso ho un limone.
La mia bocca sorride
ad ogni bambino
con tanti spicchi di
mandarino.
Pensando a me mangia
un’arancia che di vitamine
ti riempie la pancia!!!
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e un limone per fare il naso di faccia Arancia |
Il
momento tanto atteso realizziamo il laboratorio scientifico tutto “Arancioso2 con
delle arance vere. I bambini sono stati invitati a portare a scuola un’ arancia che raccolte in un grande cesto
facevano un figurone.sul
tavolo: una centrifuga, bicchieri, una caraffa.Sbucciando un’arancia i bambini venivano invitati ad
osservare: Il colore, gli spicchi, il succo, i semi, la buccia, l’interno della
buccia quasi un ovatta per proteggere gli spicchi ed il profumo.A
questo punto si procede con l’esecuzione della spremuta e si invita i bambini a
sorseggiare la spremuta e ha manifestare le loro sensazioni.Non
tutti i bambini l’hanno bevuta inizialmente, alcuni, pur partecipando con
interesse, hanno rifiutato l’assaggio
della spremuta, ma sentiti i commenti degli amici hanno ripiegato la loro
intenzione scegliendo di assaggiare la spremuta e tutti trovandola gustosa
hanno chiesto il bis.
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Assaggio di marmellata d' arancia |
Osservazioni
sull’ assaggio: Buona, dolce, aspra, il colore, Il suo succo ci fa molto bene
perché contiene le vitamine del gruppo C, sostanze che fanno molto bene alla
nostra salute. E attraverso domande stimolo si chiede cosa sia necessario fare
per cercare di non ammalarsi. Spiegando, inoltre, che la vitamine C contenuta
negli agrumi come l’arancia, agisce come un antinfettivo e aiuta l’organismo ad
adattarsi più facilmente alle variazioni delle condizioni esterne. È per questo
bambini che oltre ad uscire ben coperti
è necessario bere tante spremute.
Successivamente i bambini sono stati invitati a disegnare l'arancia
Si
conclude l’ attività scientifico/laboratoriale “ tutta aranciosa” con giochi
motori. Ricapitolando, con la fiaba “L’Arancia Amarina”, i bambini hanno
imitato: il vento, l’ arancia che rotola e che
incontra il mare, quindi i bambini sono stati invitati ad imitare le
onde del mare e il suo suono e per finire i saltelli del cagnolino Paolino.
“La
leggenda dell’arancio.”
L’albero dell’arancio viveva in un’isola meravigliosa,
una terra circondata da un mare limpido e azzurro dove il sole spesso
risplendeva anche in inverno e non faceva mai freddo. L’arancio era sempre
ricoperto di foglie verdi e lucide. A primavera sugli altri alberi spuntarono
piccoli fiori che in estate si trasformarono in frutti saporiti. Quando arrivò
l’autunno le loro foglie ingiallirono e iniziarono a cadere. In inverno i loro
rami rimasero nudi e tristi. L’arancio
invece aveva sempre tutte le foglie e si chiedeva timoroso il perché di quella
stranezza. Avrebbe voluto offrire qualcosa ai bambino che ogni giorno giocavano
nel prato e ogni mattina sperava di veder spuntare almeno un piccolo frutto. Alcuni
uomini osservavano le sue belle foglie e aspettavano che su quell’albero tutto
verde nascessero i frutti. Una notte, mentre tutti dormivano,le stelle del
cielo lasciarono cadere una polverina leggera e lucente che si posò sui rami
del povero albero. Passarono pochi giorni e spuntarono tanti fiorellini bianchi
e profumati che i raggi del sole trasformarono in frutti. Erano nate le arance:
quei frutti quasi rotondi con il colore del sole piacquero moltissimo ai
bambini che non avevano mai assaggiato niente di simile. L’albero strano era
felice e diceva tra sé:- Ho aspettato
tanto ma ne è valsa la pena!
Fiaba:
“l’Arancia Amarina” di Anna Maria Totaro
Questa
è la storia di Amarina, un'arancia che viveva in un giardino e sognava di poter
vedere, prima o poi, il mare. Finché, un giorno, il sogno si avverò. C'era una
volta, in un paesino adagiato su una collina, una casina bianca con un grande
comignolo e vicino, un orto da cui scorgeva il mare. Più in alto un giardino di
limoni e arance, dove viveva l'arancia Amarina. Dal giardino non si poteva
vedere il mare e l'arancia Amarina, molto curiosa, desiderava tanto vederlo. Una
notte, il vento forte fece cadere dall'albero arance e limoni, tra cui
l'arancia Amarina che, spaventata, ma felice, iniziò a rotolare giù per la
collina. "Oh che bello" esclamò l'arancia Amarina. Si rotolò
nell'erba, nei fiori e lungo una stradina, e giú giú fino al mare. Arrivata
sulla spiaggia, si adagiò sui ciottoli e assaporò finalmente l'odore del mare,
il suono delle onde e rimase lí per l'intera giornata. Ad un tratto si accorse
che il sole stava tramontando e che dopo un po’ sarebbe diventato buio. Iniziò
ad aver paura, a sentirsi sola, quando all'improvviso vide arrivare sulla
spiaggia, di gran corsa, un cagnolino, che inciampò su di lei. "Ohi ohi,
mi hai fatto male, stai attento" disse Amarina al cagnolino. Il cane si
fermò e chiese scusa. "Non ti avevo visto arancia" rispose il cane! "Che
cosa fai sulla spiaggia tutta sola?" chiese il cagnolino. L'arancia gli
raccontò cosa le era capitato ed esternò il desiderio di tornare nel suo
giardino e il timore di non poterlo fare da sola. Allora il cane l'addentò,
senza farle male,e risalì su per la collina fino al giardino e la posò ai piedi
dell'albero. "Oh io sono Amarina" disse l'arancia. "Io
Paolino" rispose il cagnolino. L'arancia gli chiese se voleva restare, ma
il cane rispose che doveva ritornare dai suoi padroncini. L'arancia ringraziò
il cane Paolino e gli propose di tornare a trovarla nel suo giardino. L'arancia
Amarina era felice di essere tornata a casa ma sapeva che una volta staccata
dall'albero, non sarebbe piú potuta ritornare al suo passato.